Dopo le fondazioni oltreoceano del 1892, inaugurate dalla Fondatrice, passeranno più di quarant’anni prima che l’Istituto si apra ad una nuova stagione missionaria. È infatti solo nel 1937 che le Cappuccine aderiscono alla richiesta di Mons. Andrè Jarousseau, Vescovo cappuccino e Vicario apostolico di Harrar, che il 29 marzo dello stesso anno ne richiedeva la presenza in Etiopia per attendere al servizio presso gli ospedali militare ed indigeno, il lebbrosario, l’orfanatrofio femminile e il seminario.

 «(…) La domanda fu accolta tanto dalla Rev. Madre e Consiglio Generalizio, come dall’intera Comunità quale espressione della Volontà SS. di Dio ed ebbe spontanea e piena adesione.
La Rev. Madre, avendo in seguito mandato alle Case una lettera circolare per chiedere quali tra le Suore che sarebbero state disposte alla partenza per la Missione, ebbe in riscontro numerosissime domande di adesione, anche di Suore già anziane di anni, ma piene di energia e volenterose pel bene».
Finalmente la partenza!
Tra l’11 Luglio 1937 e il 20 dicembre del 1939 sono quattro i gruppi di missionarie che raggiungono Harrar per un totale di ventiquattro Suore.

«Le Suore entrarono nel Lebbrosario [di sant’Antonio n.d.A.] il giorno stesso del loro arrivo in Missione, il 26 luglio 1937. È situato in aperta campagna, fuori le mura di Harrar a distanza di circa 200 metri dalla Porta della Misericordia (…)».

Questo luogo di dolore non è altro che un grande appezzamento di terreno su cui sono sparsi i numerosi tukul che ricoverano i poveri lebbrosi, sia cattolici che musulmani, che, finchè possono, provvedono a se stessi, altrimenti una donna ricoverata presso le Suore provvede agli altri. Leggi di più
L’esperienza missionaria in Africa è tanto intensa e faticosa quanto breve ed amara perché tutte le suore, in seguito all’occupazione inglese, sono costrette a lasciare Harrar il 26 novembre 1942, come la maggior parte del gruppo dei missionari italiani, e rimpatriare nel gennaio del 1943, in pieno conflitto mondiale.

Città del Vaticano, gennaio 1943. P.p. Pio XII riceve in udienza il gruppo dei religiosi missionari rimpatriati.

Il ritorno nel continente africano (1964)

Il 19 gennaio 1964 Mons. Albino Zenone Testa, Vescovo cappuccino e Vicario apostolico ad Asmara, chiede a sr. Luciana Bombelli, allora Madre generale, di prendere parte alle missioni di Saganeiti e Dellé, in Etiopia. La richiesta viene accolta favorevolmente e il Governo generale decide che il gruppo missionario sia composto da tre Sorelle italiane e tre americane. Il 22 agosto 1964 dall’aeroporto di Linate (Mi) parte il primo gruppo delle Cappuccine del quale fanno parte: sr. M. Flaminia Milesi, Responsabile, sr. M. Gaetanina Martinelli, sr. M. Dalmazia Nozza, sr. M. Genovefa Samudio, sr. Estela Deflores e sr. Graciela Acuña.
Arrivate ad Asmara il 24 agosto le Missionarie partono per Saganeiti dove sono ricevute festosamente dai Cappuccini p. Giuseppe Mantai e p. Eliseo Masnada, dalle Suore di Sant’Anna, dai fratini e dalle prime sette Aspiranti cappuccine.
In seguito fanno parte del gruppo missionario, per periodi più o meno lunghi, sr. Romana Villa (23 maggio 1965) che assume l’incarico di Maestra delle Novizie; sr. Speranza Signori e sr. Irene Gervasoni (giugno 1969); sr. Enrica Motta (febbraio 1972); sr. Silvia Frigeni (maggio 1972); sr. Rita Pellicioli (maggio 1973) e sr. Caterina Peroni (giugno 1974).
Il saluto in occasione della celebrazione della “Consegna del Crocifisso” per il mandato missionario


  «Dilettissime Figlie,
in questo giorno1 in cui voi ricevete il Crocifisso di missionarie2, il vostro benemerito Istituto (…) ritorna in Africa a rivivere e a far rivivere il grande ideale della vostra Madre Fondatrice: che ha voluto le sue figlie missionarie di Cristo; che ha accompagnatole sue Suore sull’altare del loro martirio ad Alto Alegre, e che è morta in prima linea, in terra d’America, per ricordare al suo Istituto che l’ideale missionario, sotto ogni cielo, è l’anima della vocazione missionaria delle Terziarie Cappuccine. Leggi di più
«A 64 km da Asmara, nel cuore dell’Acchele-Guzai, sull’immenso altopiano etiopico, posto ad un’altezza di 2203 mt sul livello del mare, sorge Saganeiti. Nelle carte topografiche è indicato con la crocetta riservata ai capoluoghi di una certa importanza perchè ci sono tutti i servizi pubblici che si possono desiderare in Africa: posta, telegrafo, telefono, posto medico, un regolare servizio di pulmann per la città, stazione della polizia; in realtà è un villaggio che poco supera i 2500 abitanti (…). Leggi di più


1Il 2 agosto 1964, festa della dedicazione della Basilica di S. Maria degli Angeli, culla dell’Ordine francescano, e del Perdono di Assisi.
2 La celebrazione ha avuto luogo nella chiesa dei Cappuccini di Viale Piave a Milano.
3 Messaggio di Mons. Zenone Albino Testa ofmcap, Vicario apostolico d’Asmara.
4 Mons. Zenone Albino Testa era nato a Vertova (Bg) il 29 maggio 1914. Entrato nell’Ordine dei frati minori Cappuccini, dopo aver professato i Voti solenni, è stato ordinato sacerdote il 7 agosto 1937 e consacrato vescovo il 9 aprile 1961 divenendo poi Vicario apostolico d’Asmara. Dimessosi nel 1971 per ragioni di salute è rientrato in Italia. È morto il 19 settembre 1982.
5 P. Lino da Mesero ofmcap, da “Un ideale vissuto” n. 5-1964.
Al secolo Esterino Garavaglia, p. Lino è nato a Mesero il 9 settembre 1927 e ha vestito l’abito cappuccino il 14 agosto 1947 professando solennemente i Voti il 15 agosto 1951. Ordinato sacerdote il 5 dicembre 1954 a partire dal 1957 per vent’anni ricopre l’incarico di Segretario provinciale delle Missioni dei Cappuccini lombardi. Nel 1982 è eletto Definitore generale proprio nel settore delle missioni. Nel 1986 riceve la consacrazione episcopale e gli viene affidata prima la diocesi di Tivoli e, nel 1991, quella di Cesena-Sarsina, di cui attualmente è Vescovo emerito.