Le Terziarie Cappuccine erano già presenti a Novara fin dal 9 novembre 1929 quando cominciarono a prestare servizio presso il pensionato “San Francesco d’Assisi” dove erano «ricoverate signore di età un po’ avanzata, o perché sole desideravano fare vita tranquilla e devota» e il cui complesso nel 1956 acquistarono dalla Provincia dei Cappuccini di Alessandria. «Nell’ottobre 1941 l’Intendenza della carceri di Novara invitò le nostre Suore a voler prestare la loro sorveglianza nella Sezione femminile durante l’assenza della Guardiana, e così fecero (…) Al principio del 1943 [le detenute] fecero istanza al Procuratore di Stato di avere definitivamente le Suore e venne loro concesso». Il 6 dicembre 1943 le Terziarie «richieste insistentemente da Sua Ecc. Rev. Mons. G. Leone Ossola ofmcap, Vescovo di Novara, furono concesse due Suore per l’Episcopio, per la cura e governo della Casa, specie cucina e guardaroba. Vennero destinate Suor M. Lucina Brivio e Suor M. Lucrezia Scaccabarozzi». Eletto vicario apostolico di Harar per la missione alla popolazione dei Galla (Etiopia) il 17 ottobre 1937, mons. G. Leone Ossola ebbe il titolo di vescovo di Salona. Nominato il 19 ottobre 1943 amministratore apostolico della diocesi di Novara, ne fu eletto vescovo dal 9 settembre 1945. Rinunciò alla sede vescovile per motivi di salute il 12 giugno 1951. Eletto arcivescovo titolare di Gerapoli, morì il 17 ottobre 1951. Le Terziarie accettarono il servizio per lo stretto legame di affetto e riconoscenza creatosi con lui, durante l’esperienza di missione delle Cappuccine in Africa ad Harar. «Causa della malattia di mons. Ossola, che lo costrinse a rinunciare alla Diocesi, le Suore lasciarono l’Episcopio il 16 Luglio 1951».
Il Fondo è costituito da un’unica serie Amministrazione in cui si conserva parte di un documento contabile.
Estremi cronologici: 1945 settembre - 1951 ago. 16
Consistenza: n. 1 busta

serie AMMINISTRAZIONE
Estremi cronologici: 1945 settembre - 1951 ago. 16
Consistenza: n. 1 busta
Descrizione: La serie consiste in un fascicolo di carte sciolte, stralciate da un quaderno, contenente una prima nota delle spese dal 1946 al gennaio 1950 e un rendiconto delle entrate, costituito da offerte di benefattori e dallo stipendio erogato dalla Curia, dal settembre 1945 al gennaio 1951. Il documento, che forse conteneva anche una breve cronaca della Casa, reca la vidimazione della Madre generale, sr. M. Anacleta Bianchini, al 16 agosto 1951.