Il 6 agosto 1904, giorno in cui la liturgia celebra la festa della Trasfigurazione del Signore e che la spiritualità ortodossa chiama “Pasqua d’estate”, a sessant’anni circa di età e diciannove di vita religiosa, provata da fatiche fisiche e morali, Madre Francesca muore a Montevideo, dopo aver patito una breve e crudele malattia, nella casa di Belveder. Viene seppellita nel cimitero di Nuevo Paris, detto de La Teja, secondo le volontà da lei stessa espresse nel Testamento: «in mezzo ai suoi poveri». Le Suore presenti ricordavano che la notizia della morte della Madre «si sparse come un baleno e tutto il giorno, fino a tarda sera, vi fu una continua processione di persone […] che posarono le loro corone del Rosario sopra la Defunta e di nascosto tagliarono dei pezzettini d’abito con devozione». Madre Rubatto trasmette un’eredità umana e spirituale preziosa non solo per le sue sorelle, già arrivate a più di duecento religiose, ma anche per quanti ha consolato, consigliato, incontrato, servito ed aiutato in ogni modo e con tutte le sue forze. Lascia nove case in Italia, la maggior parte inaugurate da lei stessa, cinque case a Montevideo e altrettante in Argentina, senza tuttavia riuscire a veder approvate le Costituzioni per cui tanto si era spesa nei suoi brevi soggiorni in Italia. In una busta, da aprirsi solo dopo la sua morte, Madre Francesca ha racchiuso brevemente le sue ultime volontà da cui traspaiono alcuni di quegli intensi valori che hanno orientato la sua esistenza e la cui lettura sempre riesce a commuoverci.
Chi scrive, prossimo ad una morte imminente o nella sua prospettiva, come termine certo – anche se non conosciuto – della vita, ripercorre con uno sguardo retrospettivo la propria storia alla luce della presenza e dell’azione di Dio, e ne fa sintesi. Non una sintesi completa ed esaustiva però di tutta la propria esperienza spirituale, ma in vista di ciò che si ritiene importante trasmettere ad altri, figli e figlie spirituali. Il Testamento della Fondatrice di una famiglia religiosa, in particolare, rappresenta per le sue figlie e sorelle, un documento importante per conoscere chi essa sia stata e ricevere direttamente dalle sue mani e dal suo cuore indicazioni preziose per continuare a vivere, sulle sue orme, la sequela di Cristo. Esperienza spirituale e consegna: è quanto troviamo anche nel Testamento di Madre Francesca Rubatto, che lascia alle sue figlie alcuni «ricordi», ciò che ella ha «sempre in modo speciale amato» e che desidera «di cuore» che «regnino della sua cara Comunità».1
Trascrizione del Testamento
«Carissime Sorelle in Gesù Cristo,
       Vi scrivo, ma al leggere di queste poche righe dalla bontà del Signore ispiratemi, io non farò già più parte personalmente della nostra cara comunità di quaggiù.Leggi di più


1 P. RESTA, Lascio a tutte questi ricordi. Il Testamento di M. Francesca Rubatto, pro-manuscripto, 2007, pp. 6-7.