«Anno 1945(…) Il 23 aprile, giorno in cui i Partigiani liberarono Genova dai Tedeschi, abbiamo passato due giorni e due notti nel fragore continuo di bombe e di mine perché i Tedeschi, prima di abbandonare la Città, vollero far saltare tutte le loro munizioni e affondare i loro vapori. Volevano fare ancora resistenza, specialmente quelli di Monte Moro, gli Inglesi stavano per incominciare il bombardamento navale, e allora Genova sarebbe stata rasa al suolo, ma per grazia di Dio e della Vergine SS., e per l’intervento del cardinale Pietro Boetto e di Monsignor Siri, deposero definitivamente le armi (…)».
«(…) Oggi, 2 maggio 1945, la città di Genova venne nuovamente illuminata dopo quasi sei anni che, a motivo della guerra, alla notte si era quasi in una totale oscurità. È ancora però in vigore il coprifuoco dal tramonto all’alba (…)».
«(…) Oggi, 4 maggio, abbiamo riaperto le finestre della Chiesa e del Coro che avevamo murate per evitare il pericolo che entrassero gli spezzoni incendiari. Devo pur notare che nell’anno 1944, avendo Sua Eminenza esortato (…) a mettere in luogoforte e sicuro il SS. Sacramento, onde essere meno esposto alle bombe e agli spezzoni incendiari, noi l’abbiamo fatto togliere dal Tabernacolo e riporre nella colonna della Cappella, al posto dell’Olio santo. Qui è rimasto vari mesi. Quando poi abbiamo veduto che i bombardamenti venivano fatti quasi sempre sul Porto, allora l’abbiamo fatto riporre nel S. Tabernacolo (…)».
«(…) 20 maggio. Siccome avevamo fatto voto che, terminata la guerra avremmo passato una notte in adorazione al SS. Sacramento, la notte di Pentecoste abbiamo soddisfatto l’obbligo nostro: dalle ore 18 fino al mattino alle 7, fu un’adorazione continua. Il giorno 22 maggio adempimmo al voto fatto che, a guerra finita, avremmo fatto una bella funzione di ringraziamento al Signore. Vi parteciparono tutti gli abitanti di Via Madre Francesca Rubatto e molti di Salita S. Anna e di Via Caffaro. Celebrò la funzione il M. R. Padre Umile da Genova (…) suonava l’armonium il M. R. P. Zefirino (…)».
«(…) Il 26 luglio 1945. Festa di S. Anna, ritornò fra noi, in questa Casa generalizia, dopo due anni e nove mesi d’assenza, la nostra Rev.ma ed amata Madre generale, la quale dall’ottobre 1942, dopo i tremendi bombardamenti effettuati sulla Città, s’era ritirata alla Casa di Loano. Ritornarono pure la Madre Vicaria generale R.M. Francesca (…) e la Segretaria generale Rev. Madre Pia.
Alle ore 5 giungeva da Loano un camion con il carico della roba di Comunità portata per misura di maggior sicurezza, al tempo dei bombardamenti, alla casa di Calice, e parte di quella portata nella Casa di Loano (…). Con la venuta della Rev. Madre s’iniziarono i lavori di riparazione della Casa, che sono veramente tanti e onerosi. Come già si è detto la nostra Casa non è stata colpita direttamente da bombe, ma ha subito molti danni per il grande spostamento d’aria a causa dei parecchi vicinissimi fabbricati colpiti. Confidiamo nell’aiuto e nell’assistenza della Divina Provvidenza e nell’unico scopo per cui vogliamo lavorare, cioè per la maggior gloria di Dio, la santificazione nostra e la salvezza delle anime, per cui s’avvia volenterosa a riprendere vita e nuova santa energia, la Comunità della nostra Casa di Genova. Durante il periodo della guerra, nella galleria che da Piazza Portello va a Piazza Corridoni, da una pia persona venne posta a protezione e custodia una bella statua della Madonna della guardia a cui si volgevano, nei tremendi istanti degli allarmi e bombardamenti, i fedeli, per averne aiuto e conforto (erano più di migliaia le persone che qui si ricoveravano). Cessata la guerra e non essendo la statua stata recuperata da alcun proprietario, veniva ritirata nel Municipio e poi affidata alla parrocchia della Maddalena. A seguito della nostra domanda al Municipio, ci veniva donata nel mese di luglio 1945 e trasportata al Convento sopra un carretto condotto da ragazzi e due Suore. La Rev.ma Madre generale fece fare una bella nicchia dirimpetto alla seconda scala d’entrata alla Casa (al piano del parlatorio), per ivi collocare detta statua in segno di gratitudine per la protezione che ci ha prodigato la celeste Guardiana nei cinque tremendi anni di guerra (…) In seguito venne posta una bella lampada di ferro battuto davanti alla sacra statua e, sotto la nicchia, è stata posta una lapide commemorativa (…) “Sacra effige [della Madonna della guardia] già protezione e difesa del popolo sgomento nei bombardamenti della terribile guerra 1940-’45, donata dal Municipio di Genova alla Comunità [delle Suore Terziarie Cappuccine di Loano] qui, con amore e riconoscenza, venne posta in venerazione. Genova, 8 dicembre 1945” (…)».