La richiesta di una comunità di Cappuccine a Barbarano di Salò, provincia e diocesi di Brescia, fortemente voluta dalla benefattrice sig.a Giuditta Franzoni vedova del generale Giovanni Pugin, ebbe un percorso non facile né breve. Dai Verbali del Consiglio generale veniamo a conoscere che la preparazione dei locali destinati ad abitazione delle Suore, e poi ad asilo, ormai sfitti, si protrasse per tutto il 1956; tuttavia nel dicembre, quella che sembrava essere l’imminente inaugurazione, si arrestò, infatti «(…) il Vescovo di Brescia da il Suo beneplacito (…) però solo per la missione presso i malati. Per il momento non vengono mandate le Suore e persuaso la Signora Franzoni di riaffittare la Casa, si rimanda ad altro tempo la conclusione per il meglio» . Nel gennaio del 1959 si avanzò ancora in Consiglio la richiesta di Suore per l’asilo di Salò da parte della sig.a Franzoni ma, per scarsità di religiose disponibili, si rimandò ulteriormente . Nelle tavole di famiglia del marzo 1960 appaiono destinate a Salò due Suore e nel Verbale si legge: «(…) la Madre fa presente la necessità di chiudere alcune Case per avere possibilità di aprire quelle che, per la loro posizione, saranno con tutta probabilità mezzo per il reclutamento delle giovani di vocazione. Pertanto è stata iniziata la pratica per chiudere le Case di Voltri, Pontesecco [Pontedecimo?] e Calice L. In contrapposto sarebbero da aprire le Case di: (…) Salò (Brescia) Casetta di tre piani e di circa 15 vani, lasciati in dono senza impegni. Potrà servire per mandare suore malate o convalescenti».
Purtroppo nell’ASCG non vi sono documenti che indichino con precisione l’inaugurazione dell’asilo, attività alla quale la Donatrice desiderava fossero destinati i locali, a differenza della chiusura avvenuta il 21 dicembre 1968 , pertanto si può ipotizzare che mentre l’attività educativa si è conclusa in quella data, la presenza delle Suore sia proseguita fino al 1974 per assistere la sig.a Franzoni fino alla morte. A conferma di ciò vi è la documentazione relativa al suo funerale e alla sepoltura. La villa, con dipendenza e giardino, era in via ai Molini n. 13, e l’Istituto ne ricevette la donazione nel 1955 «Dal gennaio 1975 l’immobile è stato affittato alla Curia di Brescia e (…) venduto nel 1987».
In data 6 settembre 2014 l’ASCG è entrato in possesso del Fondo relativo alla Casa di Barbarano Salò, fino ad allora conservato presso l’Archivio storico della Curia provinciale d’Italia. Si tratta essenzialmente della documentazione appartenuta alla sig.a Giuditta Franzoni vedova Pugin, ovvero la donatrice della casa e del terreno, che volle fortemente la presenza delle Suore Cappuccine per l’istituzione di un Asilo infantile. Dal carteggio del maggio 1954 di sr. M. Pia Vernazza, allora Madre generale, a p. Celeste M. da Origgio ofmcap, conosciamo l’intento della Donatrice e, attraverso la Convenzione, i tempi in cui si è realizzato il progetto, ovvero nel 1960. La sig.a Franzoni ha abitato un appartamentino all’interno della villa, assistita dalle Suore fino alla morte avvenuta nel maggio del 1974.
Il Fondo è costituito da un’unica serie Amministrazione che conserva la documentazione notarile di un mutuo contratto dalla Donatrice e le pratiche fiscali inerenti all’immobile, le fatture per lavori di manutenzione e utenze, nonché quelle per il funerale della stessa nel 1974. Nell’archivio di Comunità sono stati conservati anche parte degli effetti personali della sig.a Franzoni, infermiera personale di Gabriele D’Annunzio al Vittoriale, dal 1° marzo 1921 fino alla morte del Poeta, avvenuta il 1° marzo 1938. La Casa è stata chiusa dalla Provincia italiana nel dicembre del 1974, che ha pertanto acquisito l’archivio dell’Asilo e dell’amministrazione.

Estremi cronologici: 1923 apr. 16 - 1974 ott. 6
Consistenza: n. 1 busta e n. 1 quaderno

serie AMMINISTRAZIONE
Estremi cronologici: 1923 apr. 16 - 1974 ott. 6
Consistenza: n. 1 busta e n. 1 quaderno
Descrizione: La serie è costituita da documentazione di carattere economico-fiscale conservata per fini amministrativi a tutela della proprietà.