Oneglia è uno dei due abitati principali, insieme a Porto Maurizio, della città di Imperia, sulla Riviera di Ponente. Anticamente sorgeva alla foce del torrente Impero su una zona pianeggiante prospiciente il mare, e solo successivamente ha occupato la zona collinare limitrofa. Feudo della Repubblica di Genova alla fine del XVI sec., fu da questa ceduta ai Principi di Savoia e divenne Civitas fidelissima della casata piemontese e, insieme a Nizza, principale sbocco sul mare del Piemonte. Tuttavia solo verso la fine dell'Ottocento sviluppò una discreta portualità mercantile e soprattutto un substrato industriale che l’ha caratterizzata almeno fino al 1930. Nel 1818 Oneglia, insieme a Sanremo e Nizza, divenne capoluogo di provincia della Divisione di Nizza, rimanendo comune autonomo fino al 1923, quando venne accorpato, insieme ad altri comuni, in quello nuovo di Imperia. Oneglia dipende dalla diocesi di Albenga, attualmente Albenga-Imperia.
«Questa fondazione ebbe origine per l’assistenza che le Suore di Portomaurizio fecero al marito della Signora Rosalia Giordano ved. Guerra, il quale, ascritto alla Massoneria, non voleva sapere di Sacramenti, ma poi, vinto dalla bontà e carità della Suora che lo assisteva, fece l’abiura e volle ricevere il S. Viatico in forma solenne per dare una pubblica testimonianza della sua conversione. Morì quindi veramente da buon cristiano. La Pia Signora, a titolo di riconoscenza, lasciò alle Suore un appartamento in Piazza Maria Teresa perché potessero ivi stabilirsi per l’assistenza ai malati in Oneglia. Ebbe molta parte in questa fondazione anche il M.R.P. Giuseppe da Pontedecimo Cappuccino».
«L’anno del Signore 1908 il giorno 11 novembre dedicato a S. Martino. Dopo aver ricevuto la benedizione dal Vescovo di Albenga Monsignor Filippo Allegro, la madre Suor M. Angelica di San Francesco, accompagnò N. 5 Suore in questa città per aprire una casa collo scopo di assistenza agli Infermi. Le Suore si stabilirono nella città di Oneglia per benemerenza della Pia Signora Rosalia Giordano ved. Guerra (…) nel 1910 lo lasciò nel Testamento alle Suore con l’aggiunta di un altro in [Piazza] Via Maria Cristina».
«L’anno del Signore 1924 ai 14 di Gennaio, nell’ufficio del Presidente dell’Opera Pia nella Casa di riposo per i vecchi, dinanzi al Notaro (…) si è fatta l’atto compravendita di un appezzamento di terreno (…) che l’Opera Pia ha ceduto per favore alla Comunità in via Campidoglio (…) Nel mese di Marzo [1925] si fece l’atto di cessione dell’appartamento abitato dalle Suore con entrata in Via principe Umberto e in Via Maria Cristina (…) la Comunità si traslocò nella casa costruita in Via Campidoglio il 14 Aprile 1925 . Nel mese di Maggio, cioè il giorno 20 venne Sua Eccellenza Monsignor Cambiaso, Vescovo di Albenga, a benedire la nuova Cappella e la casa».
Il Fondo contiene solo parzialmente la documentazione dell'archivio proprio della Casa in quanto, pur essendo una delle fondazioni più antiche e più longeve dell’Istituto (è stata chiusa nel 2011), una parte consistente è stata acquisita dalla Provincia italiana sotto la cui dipendenza è passata dopo il 1972. Nell'ASCG sono conservati solo alcuni quaderni e un registro che si può ipotizzare Madre Villa abbia ricevuto dalla Comunità di Oneglia con la finalità di approfondire storicamente gli inizi dell'Istituto. Il Fondo nell’Ordinamento Villa era nella medesima busta della serie Case aperte dov’era conservata della corrispondenza afferente alla Curia generale. La documentazione consiste in due quaderni di memorie della Casa a partire dalla fondazione, un Registro delle assistenze domiciliari, compiute dal 1935 al 1971, e un quaderno dedicato alla memoria dei numerosi benefattori di Comunità con le relative offerte. Non ultimo per importanza, nel Fondo si conserva un documento particolare ovvero il Testamento olografo della sig.a Rosalia Giordano ved. Guerra alla quale si deve non solo la chiamata delle Terziarie ad Oneglia, ma ancor più il loro stabilirvisi e permanere in una casa adatta alla vita religiosa. Nel presente Ordinamento il Fondo si compone delle serie Cronaca e Amministrazione.

Estremi cronologici: 1908 nov. 11 - 1978
Consistenza: n. 1 busta, nn. 3 quaderni e n. 1 registro

serie CRONACA
Estremi cronologici: 1908 nov. 11 - 1974 lug. 9
Consistenza: nn. 2 quaderni
Descrizione: La serie consiste in due libri di memorie che rimandano a buona parte della storia della Casa. Le prime memorie, risalenti alla fondazione, avvenuta nel novembre 1908, narrano i momenti significativi della vita di Comunità, le visite della Madre generale e delle Consigliere, nonché dettagli sulle attività di assistenza agli infermi fino al 1912, anno in cui le registrazioni si arrestano bruscamente per riprendere solo nel maggio del 1919 e proseguire ininterrottamente fino al 1936. Dal 1923 in poi si cominciano a registrare anche lettere alla Congregazione di carità di Oneglia ed elencare le offerte e i donativi dei benefattori locali. Alcuni brani sono autografi di Madre Angelica Pisano. Il secondo quaderno riprende le memorie dal 25 ottobre del 1940. Di particolare interesse storico sono le narrazioni, seppur sintetiche, di numerosi fatti avvenuti durante la guerra riguardanti la Comunità e il paese di Oneglia dall’ottobre del 1943 all’aprile del 1945. Nel prosieguo di tempo sono riportati quasi esclusivamente i movimenti delle Suore della Comunità e le visite del Governo generale. La cronaca termina il 9 luglio del 1974.

serie AMMINISTRAZIONE
Estremi cronologici: 1910 ott. 10 - 1978
Consistenza: n. 1 busta, n. 1 quaderno e n. 1 registro
Descrizione: Della serie fa parte il Testamento olografo della sig.a Giordano Guerra nel quale si destina, tra l’altro, alle Terziarie Cappuccine, l'appartamento in cui vissero fin dall'inizio della fondazione, insieme a dei magazzini (Oneglia, 10/10/1910); il Registro delle assistenze domiciliari dove compaiono, per ogni anno diviso in semestri: il nome e cognome dell'assistito, la sua condizione socio-economica, il tipo di malattia, i giorni e le notti di assistenza e le offerte ricevute. L’ampio arco di tempo in cui è stato compilato costituisce una capillare testimonianza dell’attività assistenziale compiuta ad Oneglia dalle Terziarie. Ad ogni visita la Madre generale lo ha vidimato. Infine un quaderno di contabilità che riprende uno stile di registrazione tradizionale nei libri di memorie della Casa, ovvero circostanziare le offerte e i doni in natura dei singoli benefattori narrandone le vicende che li avevano motivati. Questo genere di documento, che più che una contabilità di entrate è un memoriale della gratitudine, non era così raro nella tradizione dei libri tenuti nelle Case di più antica origine dalle Terziarie, prova ne è il Necrologio della Comunità di Genova dove comparivano non solo le Suore defunte ma altresì i Frati cappuccini e i benefattori della Comunità.