Secondo la Cronaca della Casa l’apertura risale all’11 novembre 1895, presente la Madre Fondatrice e tre suore: sr. M. Gaetana di S. Biagio (Lanza) come Superiora della casa, sr. M. Fedele [Leale] e sr. Carmen [Sanchez] (novizie), e due Postulanti provenienti da Montevideo. La Casa aveva come scopo l’educandato, una scuola per ragazze esterne e l’assistenza domiciliare ma fungeva anche da luogo di riposo per le Suore che prestavano servizio nell’Ospedale Italiano “G. Garibaldi” di Rosario, dove erano operative dal 26 dicembre 1892. Nei primi quattro anni le Suore vissero come affittuarie svolgendo esclusivamente assistenza agli ammalati a domicilio; avevano il permesso di conservare il SS.mo Sacramento nella Cappella, erano assistite spiritualmente da p. Celso Martinez, cappellano dell’Ospedale Italiano, e dirette spiritualmente dai Padri Francescani ai quali era affidata la cappellania dell’Ospedale di carità. L’esiguo numero di sacerdoti in città richiese alle Suore un’intensa attività di cooperazione con i parroci nell’insegnamento della Dottrina cristiana che, durante il periodo pasquale, veniva impartita anche nelle carceri. Nel 1900, cessando il sussidio della Municipalità, le Suore acquistarono a Rosario la Casa di Calle Tecuman e, nel 1902, la struttura fu pronta per essere destinata a collegio. Nel 1906, per volere di sr. M. Angelica Pisano, Madre generale, la struttura fu ampliata con la costruzione di un dormitorio separato per le Suore. «Dapprima s’iniziò una modesta scuola per esterne che man mano si migliorò in Collegio, ove si raccolsero pure alunne interne. Ivi si costituirono le varie Congregazioni a scopo di coltivare lo spirito e il fervore: quella degli Angeli custodi, le Figlie di Maria, la Guardia d’onore, l’Associazione delle ex alunne e l’Associazione dell’insegnamento della Dottrina cristiana. Oggi [ca. 1950] è divenuto un grande Collegio normale pareggiato (sic) e numerose sono le alunne interne ed esterne che vi affluiscono e vi ricevono istruzione scientifica e religiosa».
Il Fondo consiste in un registro afferente alla Casa di Nostra Signora degli Angeli di Rosario S. Fé, trasferito e conservato nell'ASCG in seguito alla prassi di alcune Madri generali di ritirare, per lo più durante le visite canoniche, documenti storici delle Case d'Oltreoceano, forse per timore di una inadeguata conservazione o di dispersione nell'eventualità di sconvolgimenti politico-sociali. Il registro si può ipotizzare che sia stato portato da Madre Villa in Italia durante il suo generalato per farne oggetto di studio dal CSMR. Nel precedente ordinamento era conservato nella serie Case chiuse A-Z nella busta denominata “Rosario. Colegio N. S. de Los Angeles – Tucuman” insieme a copie dell’Organo de las Alumnas del Colegio “Auras de mi colegio” e a foto b/n del Collegio, queste ultime due confluite nel FCg. serie Case Istituto.

Estremi cronologici: post 1912 gennaio - 1933 nov. 26
Consistenza: n. 1 registro

serie CRONACA
Estremi cronologici: 1912 gennaio – 1933 nov. 26
Consistenza: n. 1 registro
Descrizione: La serie è costituita da un libro di cronaca dove è narrato, retroattivamente, l’arrivo delle Suore a Rosario S. Fé il 26 dicembre 1892, l’inaugurazione del servizio presso l’Ospedale nel gennaio 1893 e la Guerra civile. Il resoconto prosegue con l’apertura della Casa l’11 novembre 1895 e continua, senza annotazioni, fino all’ottobre 1898. Seguono brevi sintesi degli anni 1900, 1902, 1903, 1904, 1906, 1910 e 1911. Mancano notizie degli anni 1901, 1905, 1907, 1908 e 1909. La registrazione degli eventi contemporanei alla croniste avviene a partire dal gennaio 1912 che pertanto va considerato come estremo cronologico remoto, e si conclude il 26 novembre 1933.
Grafologicamente il manoscritto è riconducibile a quattro croniste: sr. M. Gaetana di S. Biagio [Lanza], Superiora della Casa di Rosario già dal 1911, che ne redige almeno la prima parte e si firma al 31 dicembre 1917; dal 1918 la cronista è sr. M. Benedetta di S. Luigi [Arburo], successiva Superiora del Collegio, che la redige fino al 29 febbraio 1924, data in cui compare la sua firma; dal 4 marzo 1924 al 30 gennaio 1925 la scrivente è anonima (con molta probabilità sr. M. Adolfina di S. Pietro [Consonni] secondo un riferimento interno); dal 9 febbraio 1926 al 26 novembre 1933 la cronista non è identificabile.