Torino è una città idealmente e profondamente legata alla storia delle Terziarie Cappuccine, perché legata alla Madre Fondatrice che vi si trasferì ancora molto giovane nel 1863 e vi risiedette almeno fino al 1884, trascorrendovi un ventennio formativo particolarmente incisivo anche grazie a figure di sacerdoti e religiosi di notevole spessore con i quali venne a contatto. «La Città viveva in quegli anni un fervore straordinario, da ogni punto di vista: politico, sociale e religioso. Era forse la città più ‘santa’ d’Italia e dotata del maggior numero di iniziative benefiche cristiane. Dall’inizio dell’Ottocento ai tempi d’oggi c’è stata in Piemonte un’autentica esplosione di santità (…) Marietta si sentì torinese per tutta la vita e a buon diritto. Nel capoluogo piemontese (capitale d’Italia tra il 1861 e il 1864) il suo carisma caritativo prese forma in modo compiuto, a contatto con alcuni eccezionali protagonisti dell’impegno cristiano nella società, che le avrebbero lasciato dentro un segno indelebile».
Tuttavia non è stato unicamente il debito ideale nei confronti di Torino a far accettare una fondazione a Madre Anacleta Bianchini, ma anche la pressante richiesta dei Cappuccini per le esigenze crescenti di un oratorio giovanile posto in un quartiere operaio in costante espansione «Nel nome del Signore con la sua santa benedizione, sotto la protezione della SS.ma Vergine Maria Immacolata protettrice del nostro Istituto e del Serafico P. S. Francesco, nel giorno di martedì 20 Ottobre 1936, sacro agli Angeli Custodi e al Taumaturgo S. Antonio, nella Città e Archidiocesi di Torino si prese dimora noi Suore Terziarie Cappuccine di Loano nella casa e Chiesa dei Cappuccini detto Oratorio di S. Antonio in Via Quincinetto n° 11, in numero di quattro Suore inviate dalla Rev.ma Madre generale Suor M. Anacleta di S. Bonaventura. Allo scopo di dedicarci a coadiuvare nell’opera di bene “Opere Parrocchiali” istruzione Catechistica alla gioventù, laboratorio femminile, fu chiamata la nostra Congregazione in Torino dal M.R.P. Egidio (Lanzo) da Caraglio, Cappuccino, Parroco della Chiesa Madonna di Campagna, dipendendo da Lui per estensione di Parrocchia la Chiesa di S. Antonio. Con approvazione di Sua Em.za Rev.ma Mons. Maurilio Fossati il Sig. Cardinale Arcivescovo di Torino che benignamente concesse la nostra entrata in Diocesi e con sua Pastorale benedizione nella visita a Lui, fatta nel Suo Palazzo il giorno 22 Ottobre stesso si iniziò la nostra opera».
Le Suore si occupavano della gioventù col Laboratorio, con il Catechismo e il Ricreatorio. Il 13 ottobre 1963 per la diminuita disponibilità di Suore e anche a causa delle criticità strutturali della Casa di Via Bonzo, angusta e malsana, la Comunità veniva unita a quella di Via Casalis, sempre a Torino . Sr. Elena continuò ad occuparsi del Nido delle Concerie Italiane Riunite (CIR). Nel novembre del 1963 l’Istituto riuscì ad acquistare un terreno in una posizione periferica, adiacente a Corso Grosseto, e ivi a costruire una Casa dove anche le Suore di Via Casalis potessero essere trasferite per formare un’unica Comunità.
Il Fondo consiste nell’unica serie Cronaca che contiene la documentazione superstite dell’archivio dell’Oratorio ubicato prima in Via Quincinetto e successivamente in Via Bonzo a Torino. Nel precedente Ordinamento la Cronaca era conservata nella serie Case chiuse in una busta denominata: “Torino. Oratorio” insieme ad altri documenti afferenti alla Curia confluiti pertanto nel FCg.

Estremi cronologici: 1936 ott. 20 - 1963 dic. 13
Consistenza: n. 1 quaderno e n. 1 volume

serie CRONACA
Estremi cronologici: 1936 ott. 20 – 1963 dic. 13
Consistenza: n. 1 quaderno e n. 1 volume
Descrizione: La serie consta del libro di cronaca in cui sono registrati i fatti salienti riguardanti la Comunità delle Suore, la loro attività liturgica, pastorale e di relazione con la Curia generale, dagli inizi della fondazione alla chiusura della Casa col ritiro delle Suore, e una monografia a stampa sul bombardamento aereo del 1942 che colpì il quartiere Madonna di Campagna, lo stesso nel quale vivevano le Terziarie