Suor Maria Pia Vernazza, quinta Madre generale

Suor Maria Pia di San Luigi (al secolo Rosa Vernazza) nasce a Varazze, in provincia di Savona, da Andrea e Luigia Arecco, il 5 maggio del 1893.
Entra in religione il 2 ottobre 1915 e veste l’abito religioso a Genova l’11 maggio 1916; ivi emette anche i Voti temporanei due anni dopo e quelli perpetui il 18 aprile 1923. Donna di grande preghiera ed esperienza spirituale, unita a un buon livello culturale, è presto chiamata a svolgere uffici di responsabilità e prudenza: nel Capitolo del 1925 viene nominata Maestra delle novizie nella Casa-madre di Loano, ufficio nel quale trasmette, per un decennio, la sua ricchissima spiritualità e desiderio di perfezione religiosa.
Nel Capitolo del giugno 1935 viene eletta Assistente generale e Segretaria durante il governo di Madre M. Anacleta, accanto alla quale visita le Sorelle americane nel viaggio del 1938-’39, e lavora, con generosità e fedeltà ammirevoli, in anni tanto difficili come quelli della guerra.
Nel Capitolo del luglio 1947 viene eletta Prima Assistente e Vicaria generale.
Durante il X Capitolo generale, il 17 settembre 1953, viene eletta Madre generale, ufficio che manterrà solo per un sessennio, dato che le sue già precarie condizioni di salute la porteranno alla morte poco prima dello scadere del mandato. Da Madre Anacleta raccoglie il testimone della beatificazione della Fondatrice e il costante interessamento per sollecitarne l’esito:
«Dobbiamo a Lei le faticose, intelligenti e pazienti ricerche di archivio nei luoghi dove la Madre Fondatrice era stata, l’aver diligentemente cercato e intervistato le persone con le quali era vissuta e che l’avevano conosciuta. Queste notizie hanno permesso la redazione della vita della Fondatrice (…)»1.
A Madre Vernazza, inoltre, va il merito di aver redatto una guida spirituale, una Ratio formationis ante litteram, per le tappe della prima formazione, indice di quanto valore attribuisse alla cura della vita interiore delle candidate:
«Si distinse particolarmente nello zelare la formazione religiosa e professionale delle giovani suore, da Maestra delle novizie ed anche e specialmente dopo, procurando che non mancasse loro quanto è necessario per un’ottima formazione ed insistendo presso le superiore delle case affinchè se ne curassero collo stesso zelo»2.

Nella testimonianza post mortem resa dal medico della Curia si legge, tra l’altro:
«Nel ragionamento si rivelava dotata di mente eletta, equilibrata, di finezza d’intuito, di spirito di comprensione e di saggezza. Sentiva profondo il senso della responsabilità e del dovere (…) ispirando sempre l’opera sua al fervore della fede e a un ideale di carità e di giustizia»3 (Genova, novembre 1959).

Muore a Genova, presso la Curia generale, il 13 novembre 1959.



1In “Elogio funebre del M. R. Padre Cassiano da Langasco ofmcap, Ministro provinciale della Liguria” (ASCG, sezione Suore, serie Cartelle personali: n. 411).
2 ASCG, sez. Suore, serie Cartelle personali, n. 411.
3 Ivi.