Madre M. Luciana ha vissuto il mandato di Superiora generale dell’Istituto dal novembre del 1959 al gennaio 1972 attraversando un periodo di rinnovamento ecclesiale vitalissimo e peculiare per la vita religiosa, chiamata alla riscoperta del valore della consacrazione e delle fonti carismatiche. Di seguito proponiamo la lettura delle tracce di alcune conferenze dettate da Madre M. Luciana alle Superiore dell’Istituto negli anni ’60. Contestualizzate all’interno della tradizionale formazione delle Cappuccine, alcune tematiche oggi appaiono affrontate con una notevole modernità, tenendo conto che è stata l’abbondante, per non dire sterminata e mai esaurita, riflessione teologico-spirituale successiva alla pubblicazione dei documenti conciliari a darne un orizzonte più nitido.
La presente documentazione è conservata nell’ASCG nella serie ASCG sezione Suore, serie Cartelle personali: matr. 513.

«Conferenza alle Superiore del 16 maggio 1961»
«Appunti conferenze Rev.da Madre alle M. Superiore. Esercizi 1963»
Appunti Esercizi spirituali 1964
«Promemoria. Esercizi Superiore 1966»
Conferenze. Esercizi aprile 1968

Testamento di Madre Maria Luciana di Gesù Crocifisso

Alla morte di Madre Luciana, tra i suoi scritti, è stata trovata una busta chiusa con l’indicazione: “Da consegnare alla Reverenda Madre Generale dopo la mia morte”, contenente il suo testamento spirituale redatto nel febbraio del 1972, al termine del suo mandato.

«Io, Suor M. Luciana di Gesù Crocifisso, come povera creatura mortale, ignorando l’ora e la malattia in cui il Signore vorrà che finisca i miei giorni,
con questo povero scritto intendo espressare (sic) i miei sentimenti e che desidero avere nel momento della mia morte.
1° Ringrazio il buon Dio che mi ha creata, redenta e fatta cristiana;
2° Per essere nata nella Chiesa cattolica e da genitori cristiani;
3° Per essere stata favorita da Dio col dono della vocazione religiosa;
4° Ringrazio la Comunità che mi ha ricevuta con amore a far parte della famiglia religiosa delle figlie di Madre Francesca Rubatto e che in essa ho trovato tanti mezzi di santificazione, benchè io, per mancanza di virtù, non ho saputo approfittarne come dovevo.
5° Ringrazio i miei superiori per la bontà che sempre hanno usato con me, dandomi fiducia, dandomi disimpegni di uffici gravi e di molte responsabilità, tanto in America come pure in Italia, non ostante (sic) la mia poca capacità e difetti, che riconosco.
Per tanto (sic) sento il dovere di ringraziare e chieder perdono alla Madre Generale e a tutta la Comunità per quanto abbia potuto arrecare danno, spiritualmente e moralmente.
Chiedo pure perdono per i dispiaceri e cattivo esempio che ho dato.
Ringrazio fin d’ora per le preghiere e i suffragi che per carità attendo.
Non ostante la mia nullità e miseria, per l’amore che nutro alla Comunità, prego tutte le Suore che siano fedeli alle promesse fatte nel giorno della Professione: si mantengano ferme per conservare lo spirito del nostro Istituto, che è l’eredità lasciataci dalla nostra Madre Fondatrice: solamente così ci faremo sante.
La loro povera Consorella
Suor M. Luciana»